MiWorld un tavolo per Milano

Mario Abis, Claudio Artusi, Giovani Azzone, Giancarlo Bosetti, Pier Andrea Chevallard, Ferruccio de Bortoli, Stefano Lucchini, Piergaetano Marchetti, Francesco Micheli, Alberto Moro Visconti, Franca Sozzani, Cesare Vaciago

hanno assunto la veste di coordinatori di un tavolo per Milano denominato MIWORLD.

  1. Il gruppo si è costituito in modo informale e trova nella combinazione di interessi culturali, punti di vista e poteri (nel senso illuministico del "poter fare") un'originale soggettività di proposta politica e culturale, in modo totalmente autonomo da vincoli istituzionali. In questo quadro viene definito un contesto in cui la convergenza di punti di vista e interessi potrà sviluppare idee, analisi e proposte aperte al dibattito pubblico che tradizionalmente ha animato lo spirito policentrico e pluralista della città di Milano.

  2. I partecipanti al gruppo ritengono, che in un contesto geopolitico in grande movimento, aggravato e reso più incerto dalla crisi, chi opera con impegno civile nella città debba assumersi il compito di contribuire:
    - alla costruzione di una visione della città,
    - ad assicurare centralità ai temi economici e culturali dell'economia della conoscenza come motivo di sviluppo, con un ruolo propulsore al Sistema Universitario e della Ricerca milanese,
    - a condividere il valore di Milano come nodo di reti sensibili tra altre città con particolare attenzione verso le grandi megalopoli orientali,
    - a favorire una condivisione del futuro di Milano come originale combinazione tra dimensione scientifica/tecnologica e dimensione estetico/culturale.
    con l'obiettivo di:
    - costruire una visione dello sviluppo, o degli sviluppi possibili della città, ipotizzando, sintesi significative in termini di vocazioni e progettualità;
    - individuare nell'economia della conoscenza (intesa come evoluzione della società e dell'economia post-industriale) il perno di questa visione;
    - valorizzare, mettendoli in connessione, i diversi soggetti che, fra tradizione e innovazione, sono già protagonisti dell'economia della conoscenza. Questo riguarda in particolare il sistema universitario milanese che può diventare protagonista dello sviluppo di questa centralità identitaria della città. E riguarda anche diversi comparti produttivi che si muovono già nella prospettiva di fare sistema (design, media, moda, cultura, ...) e che sono legati direttamente e indirettamente alla centralità dell'economia della conoscenza. Una dinamica che riguarda altre eccellenze specifiche (ad esempio nel settore sanitario) che, consolidate verticalmente, non scaricano ancora valore di sistema alla città;
    - individuare progetti concreti in cui questa centralità delle università possa esprimere valore per la città e alla forza attrattiva della città nel contesto internazionale, in particolare rispetto ai giovani;
    - dare, in questo quadro, centralità propulsiva alla cultura scientifico tecnologica ritrovando e rilanciando la tradizionale "cultura del fare" di Milano;
    - valorizzare l'unicità della connessione "estetica, scienza, tecnologia", come portato di unicità tutta milanese e come perimetro culturale e identitario della visione;
    - sviluppare la vocazione milanese a costruire reti e a configurarsi come nodo, una vocazione già consolidata (Milano è già stata certificata come uno fra i dieci nodi più importanti fra le 150 città globali, Taylor 2004 e aggiornamenti); fondata su tre principali funzioni: importante mercato di beni e servizi e di intermediazione finanziaria, centro qualificato per servizi alle imprese, area di eccellenza scientifico tecnologica;
    - sostenere ed alimentare la necessità, all'interno di questa visione, di aprire lo sguardo anche altrove rispetto all'Europa, in particolare rivolgendosi per esempio alle metropoli orientali (Shanghai, Sidney, Singapore...) e quindi valorizzando queste connessioni (economica, finanziaria, tecnologica e culturale) per assumere, nelle specifiche dimensioni di Milano, una leadership europea;
    - costruire visioni applicative e concrete sull'Expo e il dopo Expo come contesto concreto applicativo, approfittando anche della mostra internazionale sul design e la progettazione prevista in Triennale per il 2016;
    - definire la relazione fra visione e forza attrattiva della città, dando coerenza e simultaneità alle due leve fondamentali dell'attrattività: quella economico-finanziaria (città attrattore di imprese, investimenti, lavoro) e quella culturale, dove il valore storico (e, per certi versi iconico) dello stile di vita milanese, il glamour milanese, può rappresentare il collante identitario di questo doppio livello di attrazione;
    - proporre su questa doppia dimensione, visione e identità, i valori attrattivi di Milano, ipotizzandone le ricadute sul piano sociale e culturale, individuando condizioni e opportunità per attrarre capitale umano di eccellenza, focalizzandosi sui fattori e sulle condizioni che in questo quadro alimentino relazioni ed opportunità soprattutto con il mondo giovanile;
    - immaginare in parallelo un'azione di comunicazione e di dibattito aperto alla città allargata (Milano e la sua area metropolitana) e alle istituzioni che la rappresentano.

  3. In una prima fase di questo comune sentire non è necessario che il Gruppo si strutturi in singole forme organizzative. E' parso piuttosto opportuno dar vita, in modo informale ma continuativo e secondo uno sviluppo logico, ad un "tavolo" di confronto:
    (i) tra istituzioni della città rappresentative delle problematiche sopra riferite
    (ii) con esponenti della vita culturale, scientifica, politica nazionale o internazionale che affrontino o abbiano affrontato simili problematiche
    (iii) con le realtà cittadine con le quali si può profilare una ipotesi di rete.
    Il confronto avverrà possibilmente secondo un'articolazione e una sequenza che abbia una base logico-programmatica.

  4. I risultati di questa fase potrebbero costituire le premesse di un piano strategico per la città a medio-lungo temine.

  5. MIWORLD, date le premesse e gli obiettivi, costituisce un'iniziativa aperta e non intende rappresentare l'ennesimo evento o soggetto politico, quanto piuttosto un momento di attrazione, aggregazione, coordinamento. La partecipazione è personale e non necessita la spendita del nome di istituzione di cui i partecipanti facciano parte.

  6. Ai soli fini di assicurare la continuità di MIWORLD e la congruità di incontri, eventi, iniziative in genere rispetto agli obiettivi, i partecipanti che hanno sottoscritto il documento fondativo assumono la veste di coordinatori del Tavolo per Milano.

  7. I sottoscrittori assumono anche a fini di formalizzazione giuridica la veste di componenti di un Comitato ex art 36 cod.civ. per la realizzazione di eventi negli anni 2014, 2015 diretti a realizzare le finalità di cui sopra. La rappresentanza legale del Comitato spetta a Francesco Micheli.

  8. Il Comitato ha sede presso lo Studio del Prof. Piergaetano Marchetti in Milano Via Agnello, 18.